venerdì 28 dicembre 2018

senza destino

Non so .. se sono destinato a fare allontanare le persone più care
nella mia vita .
quando il destino ti mette alla prova le tue emozioni... quando credi che hai fatto il giusto per dare amore.. ma scopri che non hai eseguito le regole adatte per dare un armonia di amore a qualcuno che ci tieni tanto .
Non colpevolizzo nessuno... neanche  a me stesso. lascio scorere il destino senza nemmeno condizionarlo .
sono qui che seguo un film sperando in un lieto fine.

lunedì 13 agosto 2018

si è più felici

La psicologia afferma che per stare bene non bisogna aspettarsi niente.
tutto quello che ci capita deve essere una sorpresa. se una persona ci manda il"buongiorno ",il giorno seguente non dobbiamo aspettarlo di nuovo.
Non possiamo  abituarci alle cose,
tanto meno alle persone.
se si considera gli avvenimenti come delle sorprese e mai come delle aspettative, si è più felici".

Giuliandrea Cattberg

venerdì 10 agosto 2018

il sorriso di una donna

IL POTERE DI UN UOMO ..
STA NELLA DIMENSIONE DEL SORRISO
DELLA DONNA SEDUTA ACCANTO
A LUI.
G.Cattberg

martedì 31 luglio 2018

abbracciare il platino

Abbracciare Plà, il platano con la voglia di vivere

Il platano guarito
Da quando ho cominciato a scrivere questo blog non c’è giorno che non mi imbatta in qualche storia particolare che non posso fare a meno di raccontarvi e di far diventare una delle “101 cose da fare almeno una volta nella vita a Bergamo e provincia”. Questa volta vi propongo di… Abbracciare Plà, il platano con la voglia di vivere.
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Non che io sia una fan di quelli che abbracciano gli alberi. Anzi, devo dire che li ho sempre guardati con un po’ di sospetto, dai tempi in cui un nutrizionista mi aveva confessato che amava andare a correre nei boschi, sotto la pioggia, vestito solo di una maglietta bianca e di un paio di pantaloncini per sentire l’acqua sul corpo, e che alla fine della sua corsa passava almeno 10 minuti abbracciando un albero del suo giardino. Ovviamente ho evitato di prendere i suoi intrugli e, da allora, quando sento o vedo qualcuno che abbraccia un albero penso a lui.
Ma, qualche giorno fa, mi sono imbattuta in un albero che merita davvero di essere abbracciato. E non lo dico solo perché quando ho scoperto la sua esistenza ero appena risalita da un tombino dove ero scesa insieme alle Nottole per visitare una antica cannoniera delle Mura Venete e le tubature di un acquedotto settecentesco. Ero talmente contenta di essere risalita dalle viscere della terra che avrei abbracciato anche un orso imbizzarrito, a dire la verità.
Comunque questo albero è davvero particolare: si chiama Plà ed è un platano che si trova sulle Mura di Città Alta.  Plà è un platano che sembrava morto, ma è rinato grazie all’amore di qualcuno che ha voluto prendersi cura di lui .
Ma procediamo dall’inizio.
Plà era malato. Perdeva le foglie e il suo tronco si era quasi svuotato. Così come era avvenuto in altri casi, rischiava di essere tagliato in mille pezzi e diventare legna da ardere. Così come era avvenuto in altri casi sarebbe stato abbattuto e sostituito per non modificare l’aspetto del viale sulle Mura.
Qualcuno però ha pensato che non fosse giunto il suo momento. Si era accorto della sua sofferenza, ma anche della sua voglia di vivere, e ha deciso di dargli una possibilità. E, giorno dopo giorno, si è preso cura di lui e lo ha guarito.
Plà voleva guarire. Voleva tornare ad essere verde e rigoglioso come i suoi vicini. Aveva solo bisogno di qualcuno che credesse in lui. Ora la sua storia è scritta su un cartello appeso al tronco.
Trovarlo è semplice: basta percorrere il marciapiede di destra che dalla Fara va lungo le Mura verso i lavori del parcheggio..
Plà ha una forma particolare, un suo stile unico e speciale e proprio per questo non passa inosservato. Sulla corteccia trovate un fiocco, una ghirlanda, dei messaggi  scritti sui post it e dei cuori.
Vi accorgerete subito di questo meraviglioso albero dalla forma strana. Dal suo tronco malandato sono rinati prima i rami, poi le foglie e ora Plà, può mostrare orgogliosamente la sua ritrovata vitalità, donandone anche un po’ a chi trova il tempo di fermarsi qualche secondo ad ammirarlo e ad abbracciarlo.
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Plà è un sopravvissuto. Plà è un esempio di forza e di coraggio. Ecco perchè Plà va abbracciato e protetto: per assorbire un po’ della sua forza e per trasmettergli il nostro amore e la nostra riconoscenza.
Abbracciare Plà è una delle cose migliori che possiamo fare, per noi e per lui.
Silvoterapia, gli alberi che fanno stare meglio
Probabilmente oggi se dovessi incontrare di nuovo il nutrizionista che abbracciava gli alberi non sarei così stranita dai suoi racconti. Negli anni ho corso più di 100 tapasciate ed è capitato anche a me di ritrovarmi con una maglietta e un paio di pantaloncini da running sotto l’acqua, nei boschi, a correre lungo i sentieri con altri mille matti come me. E forse non troverei così strano abbracciare un albero.
Abbracciare un albero per sentirsi meglio è alla base della silvoterapia.
La silvoterapia consiglia di abbracciare gli alberi in modo naturale, o di sederci al loro fianco, appoggiandosi con la propria schiena sul tronco, mettendo la mano destra nella zona del plesso solare, e la mano sinistra dietro la schiena, tra il corpo e l’albero, in corrispondenza della zona dei reni.
La silvoterapia viene suggerita sia alle persone sane, per prevenire le malattie, sia nelle persone malate, in aiuto e supporto alla guarigione. Le persone sane possono praticare la silvoterapia in modo attivo, cioè camminando, correndo o facendo sport nei boschi. Perchè la silvoterapia si pratica non solo abbracciando gli alberi ma anche stando semplicemente nei boschi, a contatto con la natura.
Proviamoci tutti, dai!

Note

Le foto sono mie.
Io non so se sia vera questa storia ma me l’hanno raccontata, mi è piaciuta e ho deciso di raccontarla così. Magari è meno romantica di quello che vi ho scritto, ma non importa: abbiamo bisogno di storie romantiche e questa ci parla di amore e di natura.
Plà esiste davvero e lo trovate sulle mura con il suo messaggio e gli oggetti appesi alla corteccia con uno spago. Non si sà chi l’abbia curato. O meglio, magari i giardinieri che si occupano dei 100 alberi delle Mura lo/la conoscono e sanno quello che ha fatto e come ha curato questo bellissimo platano centenario, ma non è scritto da nessuna parte e quando scoprirò qualcosa sarete i primi a cui lo racconterò. 

domenica 27 maggio 2018

considero valore

Considero valore
Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finché dura un pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordarsi di che.
Considero valore sapere in una stanza dov’è il nord, qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l’uso del verbo amare e l’ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.
Erri De Luca

giovedì 3 maggio 2018

storia di due amici veri

È la storia di due amici che camminano nel deserto.
A un certo punto litigarono e uno di loro schiaffeggiò l'altro. Quest'ultimo, dolorante ma senza dire nulla, ha scritto sulla sabbia:
"Oggi il mio migliore amico mi ha dato uno schiaffo."
Continuarono a camminare e trovarono un'oasi, nella quale decisero di fare il bagno.
Ma l'uomo che è stato schiaffeggiato è quasi annegato e il suo amico lo ha salvato.
Quando si fu ripreso, scrisse su una pietra:
"Oggi il mio migliore amico mi ha salvato la vita. "
Colui che aveva schiaffeggiato e salvato il suo amico gli chiese:
"Quando ti ho ferito hai scritto sulla sabbia, e ora hai scritto sulla pietra. Perché? "
L'altro amico rispose: "Quando qualcuno ci ferisce, dobbiamo scriverlo sulla sabbia, dove i venti del perdono possono cancellarlo.
Ma quando qualcuno fa qualcosa di buono per noi, dobbiamo inciderlo sulla pietra, dove nessun vento può cancellarlo ".
Impara a scrivere le tue ferite sulla sabbia e incidere le tue gioie sulla pietra.
Giuliandrea Cattberg

giovedì 8 febbraio 2018

davvero bella

Davvero bella.....                     

Quando uno guarda e...  sono già le sei del pomeriggio.
Quando uno guarda ed è già  venerdì.
Quando uno guarda ed è finito già il mese.
Quando uno guarda ed è già finito un anno.
Quando uno guarda e già sono passati 50 o 60 anni.
Quando uno guarda e si accorge di aver perso un amico.
Quando uno guarda l'amore della propria vita andarsene e accorgersi che è tardi per tornare indietro...

Non smettere di fare qualcosa che ti piace per mancanza di tempo, non smettere di avere qualcuno accanto a te o di  goderti la solitudine.
Perché i tuoi figli subito non saranno piú tuoi e dovrai fare qualcosa con questo tempo che resta.
In quanto l'unica cosa che ci mancherà sarà lo spazio che solo si può godere con gli amici di sempre, quel tempo che purtroppo non torna più...
Prova ad eliminare il "dopo"...         
dopo ti chiamo...                dopo lo faccio...                   dopo lo dico...
dopo io cambio..​.
ci penso dopo....
     
Lasciamo tutto per dopo come se il dopo fosse il meglio, perché non capiamo che:                                   dopo il caffè si raffredda...
dopo la priorità cambia...
dopo l'incanto si perde...   
dopo il presto si trasforma in tardi...                                  dopo la malinconia passa...
dopo le cose cambiano...
dopo i figli crescono...   dopo la gente invecchia...
dopo le promesse si dimenticano...
dopo il giorno é notte...   
dopo la vita finisce......     

Non lasciare niente per dopo perché nell'attesa del dopo puoi perdere i migliori momenti, le migliori esperienze, i migliori amici, i migliori amori.....       

Ricordati che il dopo può essere tardi, il giorno è oggi, non siamo più nell'età in cui ci è permesso di posticipare.
Magari avrai tempo per leggere e dopo condividere questo messaggio o altrimenti lascialo per.... "dopo"     

Sempre uniti:
sempre insieme...          sempre fratelli...       
sempre amici...
           
Passalo ai tuoi 10 migliori amici e a me se sono tra quelli.

Cattberg  Giuliandrea