martedì 31 luglio 2018

abbracciare il platino

Abbracciare Plà, il platano con la voglia di vivere

Il platano guarito
Da quando ho cominciato a scrivere questo blog non c’è giorno che non mi imbatta in qualche storia particolare che non posso fare a meno di raccontarvi e di far diventare una delle “101 cose da fare almeno una volta nella vita a Bergamo e provincia”. Questa volta vi propongo di… Abbracciare Plà, il platano con la voglia di vivere.
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Non che io sia una fan di quelli che abbracciano gli alberi. Anzi, devo dire che li ho sempre guardati con un po’ di sospetto, dai tempi in cui un nutrizionista mi aveva confessato che amava andare a correre nei boschi, sotto la pioggia, vestito solo di una maglietta bianca e di un paio di pantaloncini per sentire l’acqua sul corpo, e che alla fine della sua corsa passava almeno 10 minuti abbracciando un albero del suo giardino. Ovviamente ho evitato di prendere i suoi intrugli e, da allora, quando sento o vedo qualcuno che abbraccia un albero penso a lui.
Ma, qualche giorno fa, mi sono imbattuta in un albero che merita davvero di essere abbracciato. E non lo dico solo perché quando ho scoperto la sua esistenza ero appena risalita da un tombino dove ero scesa insieme alle Nottole per visitare una antica cannoniera delle Mura Venete e le tubature di un acquedotto settecentesco. Ero talmente contenta di essere risalita dalle viscere della terra che avrei abbracciato anche un orso imbizzarrito, a dire la verità.
Comunque questo albero è davvero particolare: si chiama Plà ed è un platano che si trova sulle Mura di Città Alta.  Plà è un platano che sembrava morto, ma è rinato grazie all’amore di qualcuno che ha voluto prendersi cura di lui .
Ma procediamo dall’inizio.
Plà era malato. Perdeva le foglie e il suo tronco si era quasi svuotato. Così come era avvenuto in altri casi, rischiava di essere tagliato in mille pezzi e diventare legna da ardere. Così come era avvenuto in altri casi sarebbe stato abbattuto e sostituito per non modificare l’aspetto del viale sulle Mura.
Qualcuno però ha pensato che non fosse giunto il suo momento. Si era accorto della sua sofferenza, ma anche della sua voglia di vivere, e ha deciso di dargli una possibilità. E, giorno dopo giorno, si è preso cura di lui e lo ha guarito.
Plà voleva guarire. Voleva tornare ad essere verde e rigoglioso come i suoi vicini. Aveva solo bisogno di qualcuno che credesse in lui. Ora la sua storia è scritta su un cartello appeso al tronco.
Trovarlo è semplice: basta percorrere il marciapiede di destra che dalla Fara va lungo le Mura verso i lavori del parcheggio..
Plà ha una forma particolare, un suo stile unico e speciale e proprio per questo non passa inosservato. Sulla corteccia trovate un fiocco, una ghirlanda, dei messaggi  scritti sui post it e dei cuori.
Vi accorgerete subito di questo meraviglioso albero dalla forma strana. Dal suo tronco malandato sono rinati prima i rami, poi le foglie e ora Plà, può mostrare orgogliosamente la sua ritrovata vitalità, donandone anche un po’ a chi trova il tempo di fermarsi qualche secondo ad ammirarlo e ad abbracciarlo.
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Plà è un sopravvissuto. Plà è un esempio di forza e di coraggio. Ecco perchè Plà va abbracciato e protetto: per assorbire un po’ della sua forza e per trasmettergli il nostro amore e la nostra riconoscenza.
Abbracciare Plà è una delle cose migliori che possiamo fare, per noi e per lui.
Silvoterapia, gli alberi che fanno stare meglio
Probabilmente oggi se dovessi incontrare di nuovo il nutrizionista che abbracciava gli alberi non sarei così stranita dai suoi racconti. Negli anni ho corso più di 100 tapasciate ed è capitato anche a me di ritrovarmi con una maglietta e un paio di pantaloncini da running sotto l’acqua, nei boschi, a correre lungo i sentieri con altri mille matti come me. E forse non troverei così strano abbracciare un albero.
Abbracciare un albero per sentirsi meglio è alla base della silvoterapia.
La silvoterapia consiglia di abbracciare gli alberi in modo naturale, o di sederci al loro fianco, appoggiandosi con la propria schiena sul tronco, mettendo la mano destra nella zona del plesso solare, e la mano sinistra dietro la schiena, tra il corpo e l’albero, in corrispondenza della zona dei reni.
La silvoterapia viene suggerita sia alle persone sane, per prevenire le malattie, sia nelle persone malate, in aiuto e supporto alla guarigione. Le persone sane possono praticare la silvoterapia in modo attivo, cioè camminando, correndo o facendo sport nei boschi. Perchè la silvoterapia si pratica non solo abbracciando gli alberi ma anche stando semplicemente nei boschi, a contatto con la natura.
Proviamoci tutti, dai!

Note

Le foto sono mie.
Io non so se sia vera questa storia ma me l’hanno raccontata, mi è piaciuta e ho deciso di raccontarla così. Magari è meno romantica di quello che vi ho scritto, ma non importa: abbiamo bisogno di storie romantiche e questa ci parla di amore e di natura.
Plà esiste davvero e lo trovate sulle mura con il suo messaggio e gli oggetti appesi alla corteccia con uno spago. Non si sà chi l’abbia curato. O meglio, magari i giardinieri che si occupano dei 100 alberi delle Mura lo/la conoscono e sanno quello che ha fatto e come ha curato questo bellissimo platano centenario, ma non è scritto da nessuna parte e quando scoprirò qualcosa sarete i primi a cui lo racconterò.